Il consiglio Ecofin Ecofin, consiglio di "Economia e finanza" dell'UE si occupa di tre settori principali: politica economica, questioni di fiscalità e regolamentazione di servizi finanziari. Il Consiglio Ecofin è composto da tutti i ministri dell'economia e delle finanze degli Stati membri. Vi partecipano anche i relativi commissari europei. 8 paesi verranno tolti dalla blacklist Secondo ultime indiscrezioni, sembra che dalla prossima settiman l'Ecofin toglierà dalla lista nera dei paradisi fiscali stillata da poco Panama, la Corea del Sud, Emirati Arabi, la Mongolia, la Tunisia, Barbados, Grenada e Macao. Significa che verranno tolti dalla black list dei paradisi fiscali emessa dalla Ue otto Paesi, dato che questihanno dimostrato di essersi impegnati a collaborare con i paesi Ue e quindi verranno spostati sulla “lista grigia” tra i paradisi fiscali che sono solamente monitorati. Lista grigia Questo depennamento dalla lista sembra avverrà senza nessuna altra discussione, dato che era previsto dalla stessa procedura messa a punto dalla Ue il mese scorso, quando era stata compilata la prima lista nera dei paradisi: accanto alla lista nera oggi ne ha creata una grigia dove vanno a confluire tutte quelle giurisdizioni che si dimostrano disponibili alla collaborazione con le varie autorità fiscali europee. Se un giorno la Ue verificherà che essi hanno effettivamente collaboarto e dato una efficace disponibilità in termini di trasparenza e scambio di dati fiscali coi cittadini di paesi terzi che investono capitali, aprono conti correnti o aziende nel loro territorio, potrà decidere anche di toglierli dalla lista grigia.
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Sembra che molte cose stiano cambiando perl'Eurozona, che è in recupero finanziario ed economico, ma fragile sul fronte delle strategie. Riunione tra economisti Una quindicina di economisti francesi e tedeschi si sono riuniti per trovare una soluzione in grado di sbloccare l'annoso dibattito sulla austerità e la disciplina fiscale e la necessità di attuare un piano di crescita per l'occupazione che per gli investimenti in tecnologia. Personaggi di spicco Tra i personaggi illustri presenti allla riunione, c'era Jean Pisani-Ferry, colui che ha curato la piattaforma elettorale del preseidente francese Macron, Marcel Fratzscher, personaggio politico tedesco vicino alla Spd, con Clemens Fuest e Isabel Schnabel, esponenti della Cdu-Csu a cui appartiene Angela Merkel. Il lavoro si è concluso stilando l'accordo su un documento che vuole andare a costituire una delle basi della "posizione comune" franco-tedesca pee il summit europeo di marzo, quando presumibilimnete sarà già nato il nuovo governo tedesco. Temi da affrontare Nelle prossime settimane, il ministro francese Bruno Le Maire ha cetto che affronteranno il tema dell'unione bancaria e dell'unificazione riguardo i mercati finanziari, un quadro comune per tassare le società, e ancora l'ammontare del bilancio e chi lo dovrà finanziare. Il punto centrale del sistema si basa sul fatto che i rischi possono venire condivisi purché poggino su regole e sanzioni dettate dal mercato e non dalla politica. Il meccanismo tiene, solo se si basa sulla neutralità politiaca. In particolare per il rapporto deficit/Pil che è di non facile determinazione. Accordo per la richiesta di sospensione quota capitale Pre tutte le famiglie che si trovassero in difficoltà nel pagamento delle rate di mutui o finanziamenti, c'è in corso un accordo tra Abi (Associazione bancaria italiana) e 15 Associazioni dei Consumatori già siglato in data 31 marzo 2015 riguardo la sospensione della quota capitale del credito sui finanziamenti. Questo accordo, come ha comunicato l'ABI, è stato prorogato lo scorso 21 novembre 2017 al 31 luglio di quest'anno, in modo da offrire una continuità alle precedenti misure di sostegno per le famiglie in difficoltà con i pagamenti rateali di finanziamenti. Dove si applica La moratoria viene applicata per 12 mesi sulla quota capitale di finanziamenti, mutui prima casa e credito al consumo e ha già ha interessato 16.642 famiglie dall'inizio fino a ottobre 2017. Queste famiglie hanno potuto così sospendere le rate dei finanziamenti in corso raggiungendo un valore complessivo di 475 milioni di euro. Di conseguenza hanno avuto una maggiore liquidità a disposizione per 12 mesi della sospensione che è ammontata in totale a 118 milioni di euro. Per quanto riguarda la ripartizione delle zone d'Italia le richieste di sospensione vedono in prima fila per i finanziamenti il Nord (per un 35,7%), il Centro (23%), il Sud e le Isole (41,3%); invece per i mutui, il Nord (con un 49,3%), il Centro ( 26,4%), il Sud e le Isole (con 24,3%). I punti nel dettaglio In particolare i punti dell'accordo specificano che entro il 31 luglio 2018 possono richiedere la proroga del pagamento per la quota capitale su un finanziamento che duri più di 24 mesi, i consumatori in difficoltà sul pagamento per il verificarsi dei seguenti eventi che però possono essere successi al massimo entro i 2 anni precedenti la presentazione della stessa richiesta: 1) in caso di perdita posto di lavoro a tempo determinato o indeterminato o di rapporti lavorativi di cui all'art. 409 cpc; 2) in caso di morte; 3) in caso di situazione di handicap grave o di condizione di non autosufficienza; 4) in caso di sospensione o di riduzione dell'orario di lavoro per almeno 30 giorni anche se in attesa di emanazione dei provvedimenti di autorizzazione per trattamenti di sostegno del reddito (ad esempio Cig, Cigs, o altri ammortizzatori sociali in deroga etc.). La sospensione per la quota capitale per 12 mesi può venire richiesta anche da mutuatari che siano titolari di mutui garantiti da ipoteche su immobili adibniti ad abitazione principale, ma solo nei casi al precedente punto 4). Oggi si sta assistendo a un nuovo fenomeno ovvero di chi investe in cripotvaluta. i nostri computer infatti possono diventare delle vere miniere d'oro. Basta avere un apparecchio hardware che lavorando sette giorni su sette, per ventiquattr’ore ogni giorno può ottenere Bitcoin facendo eseguire calcoli al processore del computer oppure della scheda grafica: questa nuova attività si chiama “mining”. Secondo alcune stime però questo proceso è molto costoso dato che l’elettricità complessiva utilizzata per produrre Bitcoin ogni anno supera i 32 terawatt, ben superiore ai consumi di un Paese ad esmpo come l’Irlanda (che utilizza 25 terawatt l’anno). Bitfinex, la più grande «Borsa» di bitcoin I nuovi bitcoin vengon generati da un processo decentralizzato chiamato “mining”. I “minatori” elaborano le transizioni utilizzando degli hardware specializzati, e raccolgono poi nuovi Bitcoin creati a un tasso descrescente e prevedibile. Quanti più “minatori” sono al lavoro tanto più difficile è fare profitti. Le criptovalute Oggi l’estrazione dei Bitcoin richiede delle complesse capacità di calcolo per cui se un tempo si poteva afgire da soli oggi si può solo con gruppi di operatori che uniscono i loro potenti hardware,detti “mining pools”. I Bitcoin Mining Pool sono servizi per utilizzare la tecnologia del calcolo distribuito e ottenere Bitcoin. Da Coinbase a Bitstamp, le «Borse» del bitcoin Anche i bitcoin sono valutati in Borsa. gli Asic Bitcoin Miner sono dei computer per generare Bitcoin che consumano però meno energia dei computer tradizionali. Per capire quanto si guadagna bisogna mettere assieme però diverse variabili come la velocità di calcolo ( hash rate), il numero di Bitcoin per ogni block (oggi 12,5), il costo dell’energia, le commissioni dei “mining pool” e il valore della criptovaluta in dollari. Vediamo di riassumere in alcuni punti a quali tipi di tassazione va incontro chi sceglie di vendere un immobile. Tassazione sulla plusvalenza Se la compravendita di un immobile genera una plusvalenza, data dalla differenza di prezzo d'acquisto con quello di vendita, la plusvalenza è tassata solo le l'immobile è stato acquistato (o costruito) da più di cinque anni: la compravendita viene in questo caso intesa come fonte di reddito, e di conseguenza comprarirà nella dichiarazione dei redditi, alla voce ""redditi diversi"". Sul valore della plusvalenza verranno quindi applicate le aliquote Irpef come previsto. La quota minima delle aliquote Irpef è del 23%, per cui è bene richiedere al notaio, al momento della sottoscrizione dell'atto di vendita, l'applicazione dell'imposta sostitutiva del 20%. Il quadro così delineato è sufficiente a riassumere le norme di tassazione per beni immobili sotto il titolo fabbricati, terreni argricoli edificabili e terreni agricoli non edificabili. Per quanto riguarda la vendita di fabbricati in corso di costruzione, questa è equiparabile a quella di terreni agricoli edificabili, laddove la vendita generi plusvalenza. Ciò che fa di un terreno agricolo edificabile un fabbricato è la cosiddetta venuta ad esistenza del bene, status che si ottiene alla conclusione del rustico, comprensivo di mure perimetrali e copertura. In assenza di tali ragioni, il fabbricato è soggetto alle agevolazioni fiscali previsti per gli immobili compresi in piani urbanistici particolareggiati. Casi di esenzione Nel caso in cui chi vende ha acquistato (o costruito) l'immobile oltre cinque anni prima dall'atto di vendita, il soggetto è esente da tassazione sulla compravendita. Questo caso interessa il caso in cui il proprietario risulta residente nell'abitazione prima della vendita, dimostrando la natura non speculativa della compravendita. Non sono tassati nemmeno gli immobili acquisiti per successione o usucapione, così come quelli ricevuti in dotazione. L'imposta di registro Questa imposta è determinata in proporzione al valore economico dell'atto o del negozio. Essendo una tassa riguardante un atto notarile, questa imposta riguarda tutti i casi di compravendita. L'imposta di registro invece è da calcolare sulla base del valore catastale. Il calcolo del valore catastale si ottiene moltiplicando la rendita catastale, rivatutata del 5%, per: un coefficiente di 110 per la prima casa; un coefficiente di 120 per i fabbricati di categoria A e C (escluse A/10 e C/1) Per l'acquisto sulla prima casa, l'aliquota si applica sul 2% del valore catastale, tranne in casi di abitazione di categoria A/1 (abitazione signorile), A/8 (ville), A/9 (castelli o edifici di pregio artistico o storico). Incentivi Eco Gli immobili a destinazione residenziale con certificazione energetica di classe A o B possono beneficiare di una detrazione del 50% dell'Iva pagata sul prezzo d'acquisto dell'immobile. La difficile situazione economica che stiamo attraversando spinge molte persone ad aprire conti correnti all'estero. Grazie al Trattato di Maastricht tutto questo è possibile, purchè i proventi vengano dichiarati correttamente in Italia. Aprire un conto corrente all'estero Il Trattato di Maastricht ha previsto la possibilità, per tutti i cittadini italiani, di aprire un conto corrente nei Paesi membri dell'Unione Europea. Sia che la scelta di spostare i propri risparmi in una banca oltre confine scaturisca dalla prospettiva di un futuro trasferimento, sia che nasca dal desiderio di far fruttare di più il proprio capitale, sono moltissimi gli italiani che scelgono alcune delle numerose proposte presenti sul web. Aprire un conto corrente online è piuttosto semplice e, grazie ad internet, può essere gestito facillmente anche se la banca si trova all'estero. Per essere in regola con il fisco italliano, sarà sufficiente indicare correttamente nel Modello Unico i proventi percepiti. Vediamo insieme come fare. Modello Unico: redditi conto corrente estero Coloro che hanno aperto un conto corrente all'estero dovranno indicare i proventi nel Modello Unico. Per farlo dovranno utilizzare il quadro RW, destinato alle persone fisiche residenti fiscalmente in Italia che detengono investimenti patrimoniali oltre confine. Il quadro RW, oltre a svolgere un'importante funzione di monitoraggio fiscale, consente di determinare gli importi Ivafe dovuti sui proventi percepiti. Il quadro RW si compone di tre sezioni. Dopo aver inserito il proprio codice fiscale nel riquadro in alto a destra, occorre inserire il codice 1 nella colonna 1 ed il codice 2 nella colonna successiva. In questo modo il soggetto che presenta il quadro RW si qualifica come intestatario e titolare effettivo dei proventi esteri. Indicando poi il codice 1 nella colonna 3 la fonte dei proventi verrà attribuita alla presenza di conti correnti detenuti oltre confine. La colonna4 è riservata al codice del Paese, deducibile dalle istruzioni fornite dall'Agenzia delle Entrate. Dopo aver indicato la percentuale di possesso nel rigo 5 ed il periodo espresso in giorni nella colonna 10, occorre inserire nella colonna 8 il valore medio di giacenza. A casella 20 è invece riservata a coloro che compilano il quadro esclusivamente ai fini di monitoraggio fiscale, rientrando nei casi di esonero contributivo Ivafe. Modalità e termini di presentazione Quadro RW Il quadro RW deve essere trasmesso, unito al Modello Unico, esclusivamente per via telematica entro il 30 settembre dell'anno successivo al periodo d'imposta. I soggetti che presentano il Modello 730 potranno procedere all'invio del Quadro RW in forma separata, allegandolo al frontespizio ed indicando esclusivamente i redditi di natura estera. Sono esonerati dalla presentazione del Quadro RW gli intestatari di conti correnti con giacenza media inferiore a 5.000 euro. I conti correnti con giacenza media compresa tra 5.000 e 15.000 euro sono invece soggetti al versamento Ivafe sui proventi percepiti. Oltre tale limite la compilazione del quadro RW assolve anche all'obbligo di monitoraggio fiscale. Lo Spesometro 2017 che aveva termine oggi 5 ottobre sembra potere slittare ulteriormente, e la richiesta di proroga è stata fatta dai commercialisti e recepita dall’Esecutivo, che come dice il viceministro all’Economia Luigi Casero sembra quindi stia valutando un nuovo slittamento.
Proroga ai servizi Come ha spiegato Ruffini in audizione alla Commissione Anagrafe Tributaria: “Lo scorso 20 settembre, a seguito di alcune segnalazioni ricevute circa la possibilità di visualizzare da parte degli utenti qualificati alcuni dati delle ricevute e delle fatture di soggetti diversi dai propri clienti, l’Agenzia ha avviato le attività di analisi del fenomeno segnalato, richiedendo a Sogei di verificare tale circostanza, replicando in laboratorio quei casi di utilizzo dei servizi che effettivamente permettessero di confermare o meno quanto segnalato”. Limiti al funzionamento del sistema informatico Da martedì 26 settembre il sistema ha però ripreso a funzionare: “nessun utente può più visualizzare dati di altri soggetti per i quali non è stato espressamente delegato dal sistema”. Ci sono però ancora delle modalità bloccate come la possibilità di modificare i dati fattura via web, la visualizzazione di notifiche di esito per le fatture elettroniche, le comunicazioni trimestrali dell'IVA e quelle dei corrispettivi; e anche per la precompilazione dei dati nella funzionalità generazione dei dati fattura. Richieste per nuove proroghe I tecnici sono al lavoro per ripristinare il servizio, e l’Agenzia delle Entrate fa mente locale dicendo che è possibile comunque inviare le comunicazioni attraverso gli applicativi degli studi professionali. Dal mondo dei professionisti però continuano ad arrivare le richieste per delle nuove proroghe. E’ previsto inltre fra il Ministero dell’Economia, l'Agenzia delle Entrate e la Sogei (società di gestione del sistema informatico) un vertice a breve, per fare chiarezza sui problemi di privacy e sulle conseguenze sui contribuenti, al termine del quale veranno quindi prese chiare decisioni. Quando si parla di paradisi fiscali, i pensieri invariabilmente vanno a luoghi esotici in luoghi lontani. Anche se è certamente vero in alcuni casi molte persone sembrano ignare i numerosi paradisi fiscali situati nell'Unione europea. Mentre l'Unione europea non è nella migliore delle forme al momento economia saggia, e alcuni paesi stanno imponendo un aumento dei tassi d'imposta, alcuni paesi dell'UE stanno realmente rendendo più facile la vita per i lavoratori stranieri. Ecco alcuni dei paesi che offrono buone opzioni per gli espatriati. Portogallo Il Portogallo ha diversi bonus per gli stranieri esteri. Per tutti, tutti i residenti di nuova imposta possono beneficiare di un 'vacanza' (riduzione temporanea o eliminazione dell'imposta) che non comprende le pensioni. Inoltre, ci sono un certo numero di paesi con cui hanno trattati di doppia tassa per garantire che non si verifichi una doppia imposizione. Le plusvalenze sono un fattore, tuttavia se diventate residenti in Portogallo e vendete proprietà nel Regno Unito, questo non comporterà CGT in Portogallo. Ci sono anche strutture offshore che vi permetteranno di proteggere il vostro reddito e guadagni. Spagna La Spagna ha una legislazione speciale per i lavoratori stranieri conosciuta come la Regola di Beckham, chiamata così dopo che il calciatore inglese si unisse al Real Madrid spagnolo. La Regola di Beckham è in atto appositamente per attirare lavoratori stranieri. La regola consente ai lavoratori stranieri di optare per un'imposta forfettaria del 24 per cento su tutti i loro redditi spagnoli, a differenza della scala crescente del 15-43 per cento dato agli indigeni spagnoli. Cipro A Cipro gli espatriati sono praticamente privi di imposta sulle plusvalenze e le pensioni straniere sono tassate a soli cinque per cento. Anche le obbligazioni di assicurazione non comportano praticamente alcuna tassa. Malta Gli espatriati a Malta sono tassati tramite rimessa ad un tasso di soli 15 per cento e zero tasse su qualsiasi reddito che viene immagazzinato in mare aperto. Qualsiasi plusvalenza ricevuta da Malta è esente da qualsiasi imposta. Svezia In Svezia non vi è alcuna imposta sulla ricchezza, l'imposta sulle eredità o la tassa sulle donazioni. Nella prossima legge di Bilancio, sembra stia spuntando l’idea di varare una specie di nuova voluntary disclosure sul denaro in contanti quindi inserendo il provvedimento nella manovra che dovrebbe contenere poi anche la rottamazione bis delle cartelle esattoriali da pagare al fisco.
Ipotesi al vaglio Tra le ipotesi quella di fare pagare un forfait sul denaro contante che si fa emergere e dare il vincolo di investirne una quota nei titoli di Stato. La strada per la lotta all'evasione infatti sta studiando sempre nuovi interventi. Maria Elena Boschi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha ribadito la possibilità di procedere “su alcune misure come la fattura elettronica” e poi “l’opportunità di estendere lo split payment“. Misure su cui intervenire Ha anche aggiunto: “Dobbiamo porci il problema di come aggredire il contante che è presente nelle case: utilizzare il contante senza consentire operazioni di pulizia di chi ha ottenuto quel denaro in modo illecito”. “Attraverso un lavoro di squadra con la Guardia di Finanza e le procure siamo passati dagli 11 miliardi del 2014 ai 23 miliardi come recupero di evasione. Abbiamo fatto passi importanti ma ne servono altri” ha detto . Tale risultato andrebbe ben oltre i 19 miliardi del 2016 (comprensivi degli incassi della prima voluntary disclosure), e l’obiettivo della convenzione Mef - agenzia delle Entrate che fissava il tetto raggiungibile a 15,7 miliardi. Esito della rottamazione Probabilmente la decisione di questa norma sul denaro in contanti dipenderà anche dall’esito della rottamazione cartelle dell’ex Equitalia. Sembra infatti che nelle varie cassette di sicurezza dellae banche sia presente un ingente patrimonio che ammonterebbe a circa 200 miliardi di euro non dichiarati. Lo ha ricordato Francesco Greco procuratore capo della Repubblica di Milano, che ha parlato anche della possibilità di tracciare le banconote da 500 euro e incentivare la moneta elettronica. Ormai è ufficiale: Telecom ha venduto alla compagnia francese Orange, unione che era stata promossa dall'ex Premier Matteo Renzi, che vede grandi possibiltà nell'unione con i cugini dello stato-pentagono, e malvista da alcuni tra gli azionisti Telecom. Vediamo come cambia la situazione della compagnia. Il cambio della dirigenza I francesi controllavano già l'agenzia di telecomunicazioni italiana, possedendo il 24% delle azioni. L'elezione di Arnaud de Puyfontaine, tuttavia, non è stata liscia e scontata come ci si aspettava, in quanto è servita la maggioranza: ci sono stati dei voti contrari. L'ex presidente Giuseppe Recchi, ora vice, ha passato (quasi) tutte le sue deleghe al nuovo dirigente francese, che, essendo già CEO della società di media e comunicazioni Vivendi, era di fatto il maggior azionario. La staffetta, però, non comprendeva le responsabilità legate alla security e alla supervisione della Sparkle, società che si occupa della rete di cavi che, tra l'altro, mette in comunicazione anche la polveriera del Medio Oriente con gli Stati Uniti. Chi affianca la nuova presidenza? Sono state effettuate anche nuove nomine per la dirigenza Telecom: tra le altre, il Lead Indipendent Director, ovvero colui che coordina dieci degli amministratori indipendenti della società, è proprio l'ex presidente Bernabé, mentre Franco Cattaneo resta amministratore delegato. Sono stati costituiti anche i nuovi comitati: il Comitato per il Controllo e i Rischi, e il Comitato per le Nomine e le Remunerazioni, che sceglieranno a breve i rispettivi presidenti. Nel frattempo, del primo fanno parte Lucia Calvosa, Francesca Cornelli, Frédéric Crépin, Félicité Herzog e Marella Moretti, mentre nel secondo troviamo Ferruccio Borsani, Frédéric Crépin, Anna Jones, Hervé Philippe e Danilo Vivarelli. Nel frattempo, la società Vivendi diventa preponderante nel controllo. I primi, lievi cambiamenti De Puyfontaine si è dichiarato entusiasta e pronto a lavorare sodo per quello che sarà un impegno che lo assorbirà moltissimo: tuttavia, è felice di avere accanto un gruppo di collaboratori validi, soprattutto Cattaneo e Bernabé. Telecom ha chiuso in borsa con delle leggere percentuali positive. L'intenzione dei francesi è quello di trasformare la società in un colosso europeo, e nutrono grandi speranze nei confronti di questo progetto, volendo proporre nuovi contenuti competitivi da lanciare sul mercato, anche al di fuori dei confini italiani e francesi. De Puyfontaine, per questo motivo, punterebbe alla carica di amministratore delegato Tim. Prima, però, è necessario sciogliere il nodo Mediaset, avversario di Tim a livello di diritti di voto. Certamente, il triangolo Vivendi-Tim ha ancora un vertice in bilico, e sarebbe la svolta decisiva farlo occupare a Mediaset, lanciandosi nel mondo dei media e delle telecomunicazioni con una società completa. |