Il Ministro dell'economia ha chiarito che la prossima manovra finanziaria non conterrà alcun genere di aumento delle tasse. La sua dichiarazione arriva a seguito di quella del Premier Renzi finalizzata a rassicurare i contribuenti. La legge di stabilità, pertanto, non interverrà in alcun modo sulla pressione fiscale. Al contrario, il Presidente del consiglio ha fatto presente che sono in cantiere ulteriori riduzioni tra cui, ad esempio, il taglio dell'IRES. Manovra finanziaria: le ultime novità Stando a quanto dichiarato dal Ministro dell'economia, Pier Carlo Padoan, ancora non molte le misure in cantiere. Molto, infatti, dipenderà dai prossimi dati in merito al PIL. Tali dati verranno diffusi il prossimo 23 settembre e risulteranno a dir poco decisivi. Dopo solo pochi giorni, infatti, al governo spetterà il compito di presentare la cosiddetta nota aggiuntiva al documento di economia e finanza. In buona sostanza, il governo, prima di esprimersi, dovrà prendere atto delle nuove stime sulla crescita sia del 2016 che del 2017. La legge di bilancio dovrà necessariamente rispettare i parametri imposti dall'Europa e, pertanto, al governo non resta altro che mettere a punto una manovra in grado di tenere conto di tutte le variabili. Rapporto tra deficit e PIL Ovviamente, il governo si augura che il rapporto tra deficit e PIL sia il più possibile vicino al 2,3%. A tale riguardo, è interessante tenere conto del fatto che non è per niente scontato un simile risultato. Ad essere piuttosto certo, invece, è il fatto che la parte più importante della manovra finanziaria sarà rappresentata dai cosiddetti tagli alla spesa pubblica. Per il momento si stimano ben 5 miliardi di tagli solo nei ministeri. Una delle incognite che più preoccupano, però, riguarda la sanità. Altri 2/3 miliardi potrebbero essere recuperati dalla cancellazione di alcuni sgravi fiscali, dalla lotta all'evasione fiscale e, addirittura, dal rientro dei capitali all'estero. Anche in questo modo, comunque, i conti potrebbero non tornare. Europa: i vincoli imposti all'Italia Sono 15 i miliardi necessari per rispettare le regole imposte dall'Europa e, almeno per adesso, la manovra finanziaria non riesce in alcun modo a raggiungere tale cifra. In ogni caso, dal governo sono arrivate numerose rassicurazioni in merito ad eventuali aumenti della pressione fiscale. Renzi e Padoan non hanno alcuna intenzione di aumentare le tasse, consapevoli del fatto che anche l'attuale pressione fiscale rischia di non essere sostenibile. A questo punto, non resta altro da fare che attendere l'approvazione della legge per scoprire quali saranno le misure stabilite dal governo per riuscire a rispettare i vincoli europei. Una cosa è certa: raggiungere quota 15 miliardi di euro sarà davvero molto difficile, soprattutto non intervenendo in alcun modo sulla pressione fiscale.
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Ogni anno lo Stato eroga degli aiuti economici da parte dei servizi assistenziali per le persone che si trovano in una condizione di finanza svantaggiata; per stabilire chi ne ha diritto, esiste l’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), uno strumento riformato completamente nel 2015 e nel 2016. Grazie a questo certificato, i cittadini possono accedere a prestazioni sociali pagando un prezzo ridotto oppure avere sconti su tasse e servizi pubblici. L’ISEE si calcola considerando l'indicatore della situazione economica (I.S.E.) e il 20% dei patrimoni mobiliari e immobiliari dei componenti del nucleo familiare. L’I.S.E. è dato dalla somma complessiva dei redditi di tutti i componenti della famiglia e la dichiarazione sostitutiva è valida un anno. L’ISEE si ottiene mediante una dichiarazione sostitutiva da compilare, firmare e presentare personalmente o per via telematica presso un CAF, il Comune o l’Ente che l'ha richiesto. La finanza personale e familiare da tenere in considerazione per richiedere l’ISEE deve contenere la dichiarazione IRPEF e tutti i beni posseduti al 31 dicembre dell'anno precedente. Nella dichiarazione unica sostitutiva ci vanno i dati anagrafici e la composizione della famiglia, compresi gli eventuali familiari a carico, disabili o non autosufficienti, i dati reddituali, immobiliari e catastali inclusi quelli non soggetti ad IMU. In caso di errori la dichiarazione sostitutiva unica si può compilare nuovamente e presentarla in ogni momento via Internet o via cartacea; la dichiarazione è valida fino al 15 gennaio dell'anno successivo e l'ISEE viene ricalcolato ogni anno per ciascun componente del nucleo familiare confrontando i dati con le anagrafi dell'Inps e dell'Agenzia delle entrate. Al reddito dei componenti della famiglia viene sommato il 20% del loro patrimonio costituito da beni mobili e immobili e introiti vari. In questo modo si ottiene la misura della ricchezza del nucleo familiare che deve essere divisa per il numero dei componenti ottenendo così il reddito individuale. La gestione della finanza pubblica non è facile ma dal 2015 è stata notevolmente semplificata la burocrazia per ottenere il reddito delle persone ed erogare gli aiuti economici a chi si trova in stato di bisogno. L’ISEE vale due mesi dal momento della presentazione della dichiarazione sostitutiva unica e bisogna tenere in considerazione i tempi tecnici per lo svolgimento della pratica. L'Inps calcola l’ISEE in circa 10 giorni lavorativi da quando riceve la dichiarazione sostitutiva unica e, se i tempi si dovessero allungare, è possibile compilare un modulo integrativo che avrà valenza fino a quando non verrà rilasciato quello definitivo. Il modello integrativo si può usare anche se nell’ISEE ci fossero degli errori in attesa di ricevere quello corretto, oppure se sta scadendo un termine per poter usufruire di una prestazione agevolata e ancora non si fosse ricevuto il documento. Alla richiesta bisogna allegare la ricevuta della presentazione della dichiarazione sostitutiva unica. |