Il settore agricolo, sul suolo italiano, è uno di quelli che viene preso meno in considerazione in questo nuovo millennio.
Purtroppo si tratta di un dato di fatto accertato: il lavorare la terrà è una delle mansioni che, i giovani sotto i quarant'anni, svolgono con meno gioia e che vorrebbero proprio evitare di fare. Ma come per altri paesi, anche per l'Italia l'agricoltura risulta essere un settore fondamentale che permette di mantenere viva sia l'economia che la produttività del settore primario. Per questo motivo dal demanio offerti 630 ettari di terra per i giovani nel 2017 con diversi lotti caratterizzati da una dimensione abbastanza elevata ed in grado di garantire la possibilità di produrre diversi prodotti agricoli in grado di rendere l'economia del paese italiano migliore sotto ogni punto di vista. Tutta l'Italia è coinvolta in questa particolare iniziativa dedicata alla riscoperta di un'antica tradizione che oggi sembra essere destinata a scomparire. I diversi terreni in vendita L'iniziativa dello Stato Italiano è dedicata interamente ai giovani sotto i quarant'anni ai quali vengono offerti dei lotti di terreno abbastanza vasti ed in grado di rispondere perfettamente alle esigenze del settore primario. Si parla di oltre seicento ettari di terreno completamente distribuiti in tutta Italia: il demanio possiede alcuni lotti, come quello in Campania, dalla grandezza che supera i trenta mila metri quadri. Ma se dal demanio offerti 630 ettari di terra per i giovani nel 2017, da parte dei giovani vi è ancora molta indifferenza nei confronti di un settore che potrebbe regalare diverse soddisfazioni e che potrebbe permettere, agli stessi giovani, di poter avviare una loro azienda ed essere produttivi al massimo sul suolo italiano. Tantissimi anche gli incentivi per questo tipo di attività che potrebbe permettere ai giovani imprenditori di potersi contraddistinguere in modo positivo sul suolo italiano. Ma la risposta, almeno per ora, risulta essere abbastanza fredda da parte dei diretti interessati, che ancora ad oggi ignorano questa particolare richiesta. Il problema dell'agricoltura L'agricoltura, come facilmente intuibile, è un settore molto complesso che sembra non riuscire ad attrarre completamente i giovani. Proprio tale problematica sta tenendo bando nelle sedi del Governo che sta cercando delle nuove strategie per promuovere questo particolare settore, il quale potrebbe riuscire ad ottenere una seconda vita in questo nuovo millennio. Secondo le ultime notizie si parla di ulteriori incentivi per il settore dell'agricoltura dedicato agli imprenditori che decideranno di acquistare un loto di terreno dal demanio, anche se per ora dallo stesso vengono offerti solo i 630 ettari di terra per i giovani nel 2017 e non si è ancora parlato di ulteriori incentivi ed iniziative in grado di cambiare la sorte del settore agricolo stesso.
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La battaglia legale tra Mediaset e Vivendi si acuisce giorno dopo giorno. Mediaset, adesso si vede accusata di diffamazione dal gruppo francese Vivendi, il quale, a sua volta, è accusato della mancata acquisizione di Premium e delle quote Mediaset. Ma per comprendere bene le motivazioni che stanno dietro a questa battaglia legale è importante andare con ordine e partire dall'inizio. Mediaset, ad aprile dello scorso anno, ha accusato la Vivendi di non aver tenuto fede alla promessa di uno scambio azionario tra Mediaset e Vivendi e la vendita della pay tv di proprietà Mediaset, ovvero Premium. Per questa mancanza, Mediaset ha richiesto a Vivendi un risarcimento pecuniario di 50 milioni di euro per ogni mese di ritardo. La Finivest, inoltre, ha dato il via ad una azione legale per danni d'immaginie che ammontano 570 milioni, quantificati, tra l'altro, tenendo conto della caduta di Mediaset in borsa. Si sono venute a trovare così Mediaset e Finivest schierate contro Vivendi per il mancato acquisto di Premium. La Finivest, inoltre, ha scelto di rilanciare, accusando la Vivendi, tra le altre cose, di violazione del patto parasociale, non cedento il 3,5% delle proprie quote a Mediaset e non procedendo all'acquisizione totale di Premium. Ma quali sono le ragioni che hanno spinto la Vivendi a non onorare il patto? Le parole dell'amministratore delegato de Puyfontaine al Financial Times sono la risposta. De Puyfontaine ha infatti dichiarato di aver ricevuto informazioni errate dai dirigenti Mediaset, dati gonfiati e inesatti, che hanno portato il gruppo francese a scegliere di non mantenere fede alla promessa fatta. Il manager ha usato una metafora particolarmente pungente, dichiarando che la pay tv gli fù spacciata per ""una Ferrari"" ma ch, in realtà, si trattava di ""una Fiat Punto"". Parole forti, che hanno sancito definitivamente l'impossibilità di una risoluzione non legale. Ecco, dunque, spiegato l'ennesimo capitolo di questa saga italo-francese: Mediaset non ha tollerato le parole dell'amministratore delegato che, a detta dei legali del gruppo di Cologno, sarebbero false e diffamatorie. Certo è che, dopo le parole di de Puyfontaine, le azioni Mediaset in borsa sono scese. La battaglia legale Vincenzo Perozziello, giudice del Tribunale di Milano della sezione imprese, ha deciso di riunire i due processi intentati dallo schieramento Mediaset Fininvest contro Vivendi per il mancato acquisto della pay tv Mediaset Premium, e, ambedue le parti chiamate in causa, non hanno fatto opposizione. La guerriglia legale, che già fin qui sembrava cruenta, si acuisce ulteriormente. Alla denuncia di Mediaset per diffamazione, ne è seguita una di Vivendi. L'ultima mossa di questa guerra a colpi di querele non ha, quindi, tardato ad arrivare: il gruppo francese infatti ha chiesto a Mediaset i danni d'immagine e di reputazione. |