Lo Spesometro 2017 che aveva termine oggi 5 ottobre sembra potere slittare ulteriormente, e la richiesta di proroga è stata fatta dai commercialisti e recepita dall’Esecutivo, che come dice il viceministro all’Economia Luigi Casero sembra quindi stia valutando un nuovo slittamento.
Proroga ai servizi Come ha spiegato Ruffini in audizione alla Commissione Anagrafe Tributaria: “Lo scorso 20 settembre, a seguito di alcune segnalazioni ricevute circa la possibilità di visualizzare da parte degli utenti qualificati alcuni dati delle ricevute e delle fatture di soggetti diversi dai propri clienti, l’Agenzia ha avviato le attività di analisi del fenomeno segnalato, richiedendo a Sogei di verificare tale circostanza, replicando in laboratorio quei casi di utilizzo dei servizi che effettivamente permettessero di confermare o meno quanto segnalato”. Limiti al funzionamento del sistema informatico Da martedì 26 settembre il sistema ha però ripreso a funzionare: “nessun utente può più visualizzare dati di altri soggetti per i quali non è stato espressamente delegato dal sistema”. Ci sono però ancora delle modalità bloccate come la possibilità di modificare i dati fattura via web, la visualizzazione di notifiche di esito per le fatture elettroniche, le comunicazioni trimestrali dell'IVA e quelle dei corrispettivi; e anche per la precompilazione dei dati nella funzionalità generazione dei dati fattura. Richieste per nuove proroghe I tecnici sono al lavoro per ripristinare il servizio, e l’Agenzia delle Entrate fa mente locale dicendo che è possibile comunque inviare le comunicazioni attraverso gli applicativi degli studi professionali. Dal mondo dei professionisti però continuano ad arrivare le richieste per delle nuove proroghe. E’ previsto inltre fra il Ministero dell’Economia, l'Agenzia delle Entrate e la Sogei (società di gestione del sistema informatico) un vertice a breve, per fare chiarezza sui problemi di privacy e sulle conseguenze sui contribuenti, al termine del quale veranno quindi prese chiare decisioni.
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Quando si parla di paradisi fiscali, i pensieri invariabilmente vanno a luoghi esotici in luoghi lontani. Anche se è certamente vero in alcuni casi molte persone sembrano ignare i numerosi paradisi fiscali situati nell'Unione europea. Mentre l'Unione europea non è nella migliore delle forme al momento economia saggia, e alcuni paesi stanno imponendo un aumento dei tassi d'imposta, alcuni paesi dell'UE stanno realmente rendendo più facile la vita per i lavoratori stranieri. Ecco alcuni dei paesi che offrono buone opzioni per gli espatriati. Portogallo Il Portogallo ha diversi bonus per gli stranieri esteri. Per tutti, tutti i residenti di nuova imposta possono beneficiare di un 'vacanza' (riduzione temporanea o eliminazione dell'imposta) che non comprende le pensioni. Inoltre, ci sono un certo numero di paesi con cui hanno trattati di doppia tassa per garantire che non si verifichi una doppia imposizione. Le plusvalenze sono un fattore, tuttavia se diventate residenti in Portogallo e vendete proprietà nel Regno Unito, questo non comporterà CGT in Portogallo. Ci sono anche strutture offshore che vi permetteranno di proteggere il vostro reddito e guadagni. Spagna La Spagna ha una legislazione speciale per i lavoratori stranieri conosciuta come la Regola di Beckham, chiamata così dopo che il calciatore inglese si unisse al Real Madrid spagnolo. La Regola di Beckham è in atto appositamente per attirare lavoratori stranieri. La regola consente ai lavoratori stranieri di optare per un'imposta forfettaria del 24 per cento su tutti i loro redditi spagnoli, a differenza della scala crescente del 15-43 per cento dato agli indigeni spagnoli. Cipro A Cipro gli espatriati sono praticamente privi di imposta sulle plusvalenze e le pensioni straniere sono tassate a soli cinque per cento. Anche le obbligazioni di assicurazione non comportano praticamente alcuna tassa. Malta Gli espatriati a Malta sono tassati tramite rimessa ad un tasso di soli 15 per cento e zero tasse su qualsiasi reddito che viene immagazzinato in mare aperto. Qualsiasi plusvalenza ricevuta da Malta è esente da qualsiasi imposta. Svezia In Svezia non vi è alcuna imposta sulla ricchezza, l'imposta sulle eredità o la tassa sulle donazioni. |