Sale ancora la spesa per le pensioni. L'aumento è stato attestato all'1,2% rispetto all'anno precedente, arrivando a toccare quota 280,2 miliardi di euro. L'INPS ha recentemente diffuso i dati in merito ai costi del sistema pensionistico. Ecco i numeri.
Pensioni: ecco quanto gravano sul sistema economico italiano Le pensioni erogate lo scorso anno sono costate 23,1 milioni ed hanno subito una diminuzione dello 0,5% che corrisponde a 100.000 pensionati in meno. Il 39,6% di coloro che sono usciti dal mondo del lavoro ricevono un assegno pensionistico medio inferiore a 1.000 euro lordi al mese. Rispetto ai dati del 2014, la percentuale è in flessione dello 0,7%. Il dato ancora più grave riguarda il fatto che 2 milioni di pensionati che possono contare su un assegno di circa 500 euro lordi al mese. 3 milioni di pensionati, invece, possono contare su un assegno compreso tra 500 e 1.000 euro lordi 6.200.000 di pensionati, poi, ricevono un assegno tra 1.000 e 2.000 euro lordi al mese. Solo poco più di 2 milione di pensionati ricevono un assegno di più di 3.000 euro al mese. Differenze di genere In linea di massima, sono gli uomini a percepire assegni più alti. In media, infatti, questi ultimi percepiscono 20.430 euro lordi all'anno. Le donne, invece, percepiscono 14.540 euro all'anno in media. Il trattamento delle donne è inferiore rispetto a quello degli uomini del 29%. Dal Presidente dell'INPS Boeri non sono tardate ad arrivare dichiarazioni al vetriolo all'indirizzo del governo in merito alle previsioni relative proprio alle pensioni contenute nella manovra finanziaria. A suo parere, infatti, quelli presi dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e dal Ministro dell'economia, Pier Carlo Padoan, sono impegni niente affatto credibili e, soprattutto, non sostenibili già nel breve periodo. A questo punto, dunque, non resta altro da fare che attendere il parere dell'Unione europea in merito alla manovra finanziaria e, soprattutto, la discussione in parlamento in merito agli articoli contenuti nella manovra finanziaria in questione. Tra l'altro, è utile tenere conto del fatto che proprio Boeri nell'ultimo periodo in più di un'occasione è entrato a gamba tesa nel dibattito pubblico facendo presente che è necessario un intervento drastico da parte del governo che, volendo, potrebbe avere ad oggetto la tanto discussa legge patrimoniale. In buona sostanza, da parte di Boeri vi è non poca preoccupazione in merito alla sostenibilità dell'attuale sistema pensionistico le cui sorti sono drammaticamente legate all'andamento del mercato del lavoro. La disoccupazione sta mettendo a dura prova l'INPS. I contributi versati sono sempre di meno e, per tale ragione, è necessario riuscire ad individuare un percorso in sinergia con il governo finalizzato a dare ossigeno all'istituto. A ben vedere, comunque, è opportuno anche rispondere alle misure imposte al nostro paese dalla Comunità europea.
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